Presentato alla Rocca Albornoz il saggio d’inchiesta del giornalista, scrittore Fabio Isman , dalla Biga di Monteleone allo Studiolo di Guidobaldo da Montefeltro di Gubbio
Il giornalista e scrittore Fabio Isman ha presentato alla Rocca Albornoz – Museo nazionale del Ducato di Spoleto il suo nuovo saggio “L’Italia dell’arte venduta” un’inchiesta dettagliata sulle collezioni disperse e capolavori “fuggiti” all’estero.
Tra questi gioielli in mostra nei musei di tutto il mondo alcuni provengono dall’Umbria come la Biga di Monteleone di Spoleto e lo Studiolo di Guidobaldo da Montefeltro, un ambiente del palazzo Ducale di Gubbio, entrambi esposti al Metropolitan Museum di New York. Alla presentazione sono intervenuti Bruno Toscano, studioso, artista, professore emerito di storia dell’arte e la direttrice del museo del Ducato, Paola Mercurelli Salari.
Il depauperamento del nostro patrimonio artistico ha inizio nel 1500 e vive il suo acme tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento fino a quando lo stato italiano corse ai ripari con leggi di tutela di cui quella del 1939 viene considerata la più importante per quegli anni. Tali provvedimenti hanno arginato, ma non estinto il fenomeno se si pensa che anche in anni recenti opere scomparse dall’Italia sono poi ricomparse anni dopo nelle più disparate parti del mondo. Nella maggior parte dei casi tali vendite sono il frutto dell’estinzione delle grandi famiglie nobiliari che hanno letteralmente disperso patrimoni artistici di immenso valore.
“A poco – afferma Isman – vale consolarsi con il tantissimo che ci è rimasto, se non si riflette sul moltissimo che è sparito”.